Dente avulso (saltato via): cosa fare nei primi 30 minuti 

Può capitare in un istante: una caduta, un colpo improvviso, e il dente finisce fuori dalla bocca. Sono attimi di paura, ma è proprio qui che servono calma e pochi gesti chiari. In questa guida ti accompagniamo nei primi 30 minuti — quelli che contano davvero — per orientarti subito: capire se è un dente permanente o da latte, recuperarlo senza rovinarlo, fermare il sanguinamento e proteggere la zona, decidere se provare a rimetterlo al suo posto oppure conservarlo correttamente mentre raggiungi il dentista. Vedrai anche quali errori evitare, quelli che tutti fanno ma che possono peggiorare le cose. Poche azioni, spiegate in modo semplice: il tempo è prezioso, ma con le indicazioni giuste puoi fare moltissimo.

Perché i primi 30 minuti sono decisivi

Ogni minuto conta: fuori dalla bocca le cellule sulla radice si disidratano in fretta; il reimpianto immediato o la conservazione umida (HBSS/latte/fisiologica) entro 15–30 minuti aumenta nettamente le possibilità di salvataggio.

Il tempo extraorale “a secco” compromette la vitalità del legamento parodontale e favorisce riassorbimenti della radice. Sotto i 15–30 minuti, se il dente è stato gestito correttamente (niente sfregamenti/asciugatura), la prognosi è molto migliore; oltre i 60 minuti cala drasticamente. Anche il mezzo di conservazione fa la differenza: HBSS (se disponibile) è l’ideale, poi latte e soluzione fisiologica; acqua solo se non c’è altro, per pochi minuti, perché danneggia le cellule per ipotonia. Limitare gli sciacqui, non disturbare l’alveolo (serve il coagulo) e raggiungere rapidamente il dentista sono le scelte che cambiano l’esito.

Valuta subito: dente permanente o da latte?

Sotto i 6–7 anni è quasi sempre un dente da latte → non si reimpianta. Dai 7–8 anni in su (o in un adulto) è verosimilmente un permanente: di solito più grande, leggermente più giallo e, se appena erotto, con piccole ondulazioni sul bordo → reimpianto immediato o conserva in latte/fisiologica e vai dal dentista.

Nella dentizione mista (≈6–12 anni) confronta col dente controlaterale: dimensioni e forma simili a un permanente sono un indizio utile. I decidui appaiono più piccoli e bianco-gessosi; i permanenti appena erotti mostrano spesso mameloni incisali. Ricorda che canini e premolari permanenti possono erompere fino ai 9–12 anni, quindi un bambino grande può ancora avere decidui in bocca. Se ci sono apparecchi ortodontici, il dente avulso è quasi sempre permanente. In caso di dubbio, non toccare la radice per “verificarla”: mantieni il dente umido (HBSS/latte/fisiologica) e vai subito dal dentista. I decidui non si reimpiantano per evitare danni al germe del dente definitivo.

Recupero e pulizia corretta del dente (solo corona, risciacquo breve)

Afferra il dente solo dalla corona. Se è sporco, fai un risciacquo dolce per ~10 secondi con fisiologica o latte (in mancanza, acqua potabile per pochi secondi). Non sfregare, niente spazzolino/disinfettanti e non asciugarlo. Concludi in meno di 30–60 s e mantieni il dente umido.

Le cellule sulla radice sono delicate: evita qualsiasi contatto con la radice e usa un getto lieve, non forte. Niente tessuti/carta (rilasciano fibre) e mai acqua calda. Se residui di terra non vengono via con il risciacquo breve, non insistere: lasciali al dentista. Prepara un contenitore pulito con coperchio per i passaggi successivi; se il dente è fratturato, recupera anche i frammenti e conservali umidi insieme al dente. Se disponibili, metti guanti puliti o lava le mani prima di manipolarlo. Non provare manovre aggiuntive (spazzolare, grattare, “sterilizzare”, test di inserimento a secco nell’alveolo). Obiettivo: rimozione dello sporco minima e rapida, senza mai far seccare la radice.

Controllo del sanguinamento e protezione della ferita

Mordi una garza sterile leggermente inumidita con pressione continua per 10–15 minuti, testa leggermente in avanti. Non sciacquare, non sputare, niente cannucce. Applica freddo esterno sulla guancia e mantieni coperto l’alveolo fino alla visita.

Piega la garza per adattarla all’alveolo e non sollevarla per “controllare”: se si imbeve, sostituiscila e riprendi la compressione. Mantieni una posizione eretta (non sdraiato) per ridurre il reflusso di sangue. Il ghiaccio esterno va applicato a cicli (10 minuti sì / 10 no), mai direttamente sulla mucosa. Se il dente è stato reimpiantato, mantieni una pressione delicata sulla garza sopra al dente senza mordere forte; in caso contrario, copri l’alveolo e limita i movimenti della lingua. Per 24 ore: evita risciacqui energici, fumo, alcol, bevande calde e cibi duri; preferisci dieta morbida sul lato opposto. Se assumi anticoagulanti, porta con te l’elenco dei farmaci (e valori recenti tipo INR, se disponibili). Segnali d’allarme: sanguinamento che non si riduce dopo 30–40 minuti di corretta compressione, lacerazioni profonde, capogiri/svenimento → contatta il dentista o il 112.

Reimpianto o conservazione: cosa fare subito e arrivare dal dentista

Se è un dente permanente e il paziente è cosciente e collaborante, reimpianta subito: tienilo dalla corona, orientalo correttamente, inseriscilo con lieve pressione, mordi una garza e vai dal dentista. Se non riesci, immergilo subito in HBSS (o latte/fisiologica) e raggiungi il dentista entro 30–60 minuti.
Prima di reimpiantare verifica che non ci sia resistenza e che l’alveolo sembri integro; non forzare. Evita il reimpianto se c’è perdita di coscienza, trauma facciale importante, forte contaminazione o dubbio sul tipo di dente: in questi casi passa alla conservazione umida continua (non farlo mai asciugare). Avvisa il dentista che stai arrivando, indica l’ora dell’avulsione, porta eventuali frammenti e segnala lo stato vaccinale antitetanico. La priorità resta ridurre il tempo extraorale: agire subito migliora la prognosi.

Errori da evitare e quando NON reimpiantare

Non reimpiantare in caso di dente da latte, paziente non cosciente/non collaborante o rischio di aspirazione, traumi cranio-facciali evidenti, alveolo danneggiato o dubbio su tipo/orientamento. Evita: toccare la radice, sfregare/asciugare, disinfettanti, acqua, perdite di tempo.

Le cellule del legamento parodontale sono fragili: l’asciugatura le devitalizza, i disinfettanti sono citotossici, lo sfregamento le distacca e l’acqua (ipotonia) le rompe. Se il dente è rimasto asciutto > ~60 minuti, evita manovre fai-da-te: conservalo umido e vai dal dentista. Il posizionamento tra guancia e gengiva è solo per adulti coscienti (mai nei bambini). Se il sanguinamento non si controlla o compaiono segni neurologici/trauma maggiore, contatta 112. Mini-check: permanente? paziente collaborante? alveolo integro? Se sì, reimpianto; altrimenti conserva correttamente e parti subito.

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